Maschi e femmine a scuola

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  1. massi.ve
     
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    Anzitutto un saluto a tutti, poi... cosa posso dire, parlo per esperienza, io ho 57 anni, alle elementari (e anche in I media) sono stato in classi solo maschili, con maestri maschi. Per me è stato comunque un fallimento, ho ripetuto la IV e sono stato sbattuto fuori in I media. In più mi è pesata tanto questa lontananza con l'altro sesso. Perciò, quella divisione che qui sostenete in via pedagogica a me pare così tanto simile a quella dei conventi e delle caserme da farmi temere.
     
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  2. nicolekidmanvogliosposarti
     
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    penso che sia una questione personale.

    io ad esempio sono stato in una classe dove ero l'unico ragazzo alle superiori,e all'ìuniversità quasi uguale alle superiori.e devo dire che non ho avuto nessun problema,mi sono trovato bene e seppur distratto da altre cose :lol: la classe solo al femminile non mi ha impedito di formarmi culturalmente e come persona.anzi,ero molto più bravo a scuola di tante delle ragazze.

    poi ho avuto più tardi una situazione ribaldata,con molti più maschi, in seguito ad alcuni lavori che ho fatto di formazione per alcuni ragazzi.e devo dire che anche li mi sono trovato bene lo stesso.

    io credo dipenda molto dalla singola persona,se ha voglia di studiare,formarsi,lavorare,ecc. più che dal fatto della classe in sè.
    fondamentalmente sono d'accordo con il poter scegliere il tipo di classe che si preferisce.
     
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  3. massi.ve
     
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    Qualcosina, di studi, ho fatto dopo. Con più motivazione e mi son trovato bene. Nicol... mi hai fatto venire in mente la posizione inversa. Ho una figlia che alle superiori ha fatto classi solamente femminili, perchè a quel tipo di scuola erano pochissimi gli iscritti maschi, distribuiti in poche sezioni con molte femmine. I professori dicevano a noi genitori che dove c'erano inserimenti maschili (anche) le ragazze rendevano di più.
     
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  4. Mario961
     
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    Se parliamo di scuola sono favorevole per le classi miste . Sia i maschi che le femmine dotati intellettualemnete emergono in ogni caso : sia che abbiamo seduto accanto un pantalone , che una gonnella (ammesso e non concesso che oggi le ragazzine indossino le gonne !) .

    Mario961
     
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  5. nicolekidmanvogliosposarti
     
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    io infatti sono d'accordo con massi.ve e mario.
    proprio per le mie esperienze personali devo dire che non ho vauto problemi in classi di qualunque tipo.
    a me,ad esempio,il confronto con il mondo femminile è servito moltissimo.e credo che anche a molte delle mie compagne sia servito tantissimo.
    anche da noi succedeva così.l'altra sezione,tutta invece al femminile rendeva molto di meno della mia.anche nel modo di rapèportarsi con la classe docente aveva molti più problemi.
    sono appunto d'accordo che la bravura di una persona emerga cmq in qualsiasi caso.
     
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  6. *Wolverine*
     
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    CITAZIONE (nicolekidmanvogliosposarti @ 10/7/2009, 14:17)
    sono appunto d'accordo che la bravura di una persona emerga cmq in qualsiasi caso.

    Emerge solo se quella persona è brava, appunto.
    Se no, che fino ad una certa età vi sia un divario fra maschi e femmine è assodato.

    CITAZIONE (Mario961 @ 10/7/2009, 13:23)
    Se parliamo di scuola sono favorevole per le classi miste . Sia i maschi che le femmine dotati intellettualemnete emergono in ogni caso : sia che abbiamo seduto accanto un pantalone , che una gonnella (ammesso e non concesso che oggi le ragazzine indossino le gonne !) .

    Mario961

    Non sempre è così. Per molti bambini e ragazzini, specie quelli più sensibili, il confronto con le proprie coetanee è molto spesso un' umiliazione, così come lo è per le femmine, in età adolescenziale e adulta, il confrontarsi con i maschi nelle discipline sportive.
     
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  7. nicolekidmanvogliosposarti
     
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    bhè ma questo è un discorso che c'entra poco con le classi separate si/no.

    questa è un ottica di tipo diverso dal lato dello sviluppo.
    personalmente non la condivido più di tanto.anzi è proprio l'ottica del mammismo e della femminilizzazione della scuola,nonchè dell'assistenzialismo.
    sono oramai 12 anni e più che lavoro in questo campo e devo dire che l'ottica che preferisco e che ha funzionato di più per i ragazzi è quella del "accetta la sfida!" e non quella di "sono pauroso e quindi mi chiudo nel mio guscio".
    sono convinto che,con l'aiuto di noi educatori,ecc. il ragazzo debba imparare ad affrontare le sue paure,vincerle,imparare a cavarsela nella vita.
    mi sono trovato mille volte di fronte a ragazzi straspaventati timidi,paurosi,ecc. e spesso ho dovuto combattere con le mamme che volevano che i loro figli rimanessero bambini,non crescessero e non diventassero mai uomini.dopo tanti anni questi bambini mi vengono a casa aringraziare.stimolarli ed imparar loro a combattere anche nelle situazioni avverse li può far star male in quel momento,ma li forma nel carattere a vita.chiuderli nel loro guscio in modo prottettivo pensando di salvarli da chi sa che male esterno(che poi la paura spesso è più nostra che loro) li rovinerà a vita e non impareranno mai a essere autonomi e a credere in se stessi.
    poi ovvio,ci sono ragazzi più deboli e più forti.ma attenzione a non confondere le modalità di relazionarsi con i ragazzi(che deve essere diversa per ogni caso singolo) con il mammismo e l'assistenzialismo.
    sennò facciamo come un ragazzo che conobbi che non aveva mai imparato ad andare in bicicletta perchè la mamma aveva paura che si facesse male.
     
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  8. massi.ve
     
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    Non è curioso notare che il più delle mamme, storicamente nemiche del "maschile in generale", invece divengono iperprotettive quando si tratta dei loro figli maschi :B): ?
     
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  9. COSMOS1
     
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    CITAZIONE (massi.ve @ 10/7/2009, 07:39)
    Ho una figlia che alle superiori ha fatto classi solamente femminili, perchè a quel tipo di scuola erano pochissimi gli iscritti maschi, distribuiti in poche sezioni con molte femmine. I professori dicevano a noi genitori che dove c'erano inserimenti maschili (anche) le ragazze rendevano di più.

    sarebbe interessante vedere della bibliografia al proposito, probabilmente ce n'è a bizzeffe, e sarei curioso di vedere se è vero anche il contrario: una classe maschile con l'inserimento di una ragazza migliora??? boh, non credo...
     
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  10. nicolekidmanvogliosposarti
     
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    l'argomento che proponi cosmo è sicuramente interessante.
    io,personalmente,ho avute tutti i tipi di situazione(miste,classi uniche,ragazza/e in ambiente maschile,ragazzo/i in ambiente femminile,ecc. ecc.),e dalle mie esperienze(però ripeto come al solito dalle mie esperienze) che non sono poche(da quando ho 18 anni lavoro in questo campo,ora ne ho 32,più 3 anni precedenti di tirocinio,e una scuola quela magistrale indirizzata a questa professione,anche sec mi rendo conto che le mie esperienze possono essere limitate o diverse da quelle di altri) ho notato che non c'è molta differenza dal tipo di classe che frequenti,e spesso le classi "non a senso unico"(parlo non solo di classi miste,ma di gruppi sociali,ecc. diversi) sono sicuramente più stimolanti di quelle "a senso unico".ovvio che la cosa funziona se noi educatori abbiamo voglia di lavorare.essendo più complessa per noi è più dura.ma per chi ha voglia di lavorare questo problema non sussiste.la sfida la accettiamo.
    il problema si pone quando ci sono i tizi che non hanno voglia di lavorare(questo è l'assistenzialismo diffuso di cui parlavo.tutti quelli che ragionavano "ma il ragazzo non può farcela,è troppo timido,è troppo debole,,ecc." era sostanzialmente perchè non avevano voglia di lavorare e di accettare la sfida.quindi:lo stato paga scuole per rendere i paurosi ancora più paurosi,gli immaturi ancora più immaturiu,e gli educatori nullafacenti per renderli ancora più nullafacenti.io penso che questo sia uno stato di tipo "ex comunista",in albania,un tempo, era così,e che invece uno stato "progredito" deve responsabilizzare e formare i suoi cittadini,non essere "protettivo" e "mammista").
    fondamentalmente il discorso sulle classi separate si/no può essere lungo e complesso(io personalmente sono più per le classi miste),ma io ritengo che in fondo,se noi educatori lavoriamo bene(soprattutto se abbiamo voglia di lavorare e non ci accontentiamo solo che "lo stato a fine mese mi paga") e motiviamo i ragazzi(si deve sempre partire dall'ottica "il ragazzo è bravo a fare questo...",non dall'ottica "il ragazzo non è bravo...."),non faccia molta differenza il tipo di classe che abbiamo scelto.
    io ho avuto un bambino room, parecchi anni fa,il quale mi ha dato molto da fare(in una classe mista).tutti dicevano che non era capace,io e pochi insistavamo.ho ricevuto minacce dalla famiglia(sia al telefono,che di persona),eppure sono andato avanti.
    oggi questo ragazzo è mal visto da alcuni room,ma in compenso ha lasciato la vita di prima e lavora regolarmente,si è diplomato,e ha una vita regolare.quello che ha fatto la differenza non è stata certo la classe mista o sicuramnete non la condizione sociale.ma è stato il senso di responsabilità che gli abbiamo dato,il lavoro duro di noi educatori,e sicuramente le capacità,che grazie al lavoro mio e di altri sono emerse.ma queste capacità sono emerse perchè gli è stata data una forte motivazione e una forte stima.quando emerge la paura,la voglia di non farcela,la disitima,ecc. bisogna si essere comprensivi con questi ragazzi,ma mai e poi mai "buonisti".
     
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39 replies since 3/2/2004, 23:15   1918 views
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