domanda per Rino

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  1. -Renato-
     
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    Rino, se non sbaglio, tu scrivi nel libro QMDT che la donna non subisce come l'uomo la svalorizzazione della sua persona perchè la donna basta già a se stessa.
    Negli uomini la svalorizzazione è un arma di denigrazione efficiente perchè lo scopo maschile è il sesso ,cioè la donna.


    Ma le donne vogliono essere guardate d ammirate dagli uomini per sentirsi importanti enello stesso tempoabbassarli.,
    Mostrare l'indifferenza verso una donna può essere una modo per toglierla dal piedistallo su cui si è messa?
    Può essere un modo per de-valorizzarla , disilluderla di essere superiore all'uomo?
     
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  2. silverback
     
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    CITAZIONE (-Renato- @ 13/2/2005, 11:14)

    Mostrare  l'indifferenza verso una donna può essere una modo  per toglierla dal piedistallo su cui si è messa?

    Caro Renato,
    in attesa della risposta di Rino, ti dico la mia.

    Anzitutto ritengo che le donne siano state "aiutate" (non poco...) dagli stessi uomini nel "salire sul piedistallo"...

    Detto questo la risposta alla tua domanda è .
    Le femmine soffrono terribilmente l'indifferenza, il silenzio, la freddezza degli uomini.
    Tali atteggiamenti le logorano profondamente, tanto è vero che dopo aver conosciuto tale "terapia d'urto" [...], la benché minima gentilezza da parte maschile, viene accolta da esse con entusiastica riconoscenza...

    Vedi, Renato, non vi è alcun dubbio riguardo al fatto che il potere sessuale è femmina (io stesso lo ripeto da tempo) ma questo non significa che l'uomo non abbia a disposizione delle "armi" per "domare" chi si crede "superiore in tutto"...
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    P.S.: In proposito c'è stato pure chi ha scritto un libro (uno dei tanti, ovviamente...).
    Per l'esattezza questo:
    LASCIATE IN PACE GLI UOMINI
    di Cheryl Benard e Edit Schlaffer,
    sociologhe dell'Istituto di ricerche politiche e di studi sui rapporti interpersonali di Vienna, che già a quel tempo avevano al loro attivo sette opere sul rapporto uomo-donna. (...naturalmente le signore esprimevano il loro punto di vista... )
    LASCIATE IN PACE GLI UOMINI è stato a lungo nella lista dei bestseller in Germania.
    [Titolo dell'opera originale: LASST ENDLICH DIE MANNER IN RUHE; 1990 by Rowohlt Verlag GmbH, Reinbek bei Hamburg.]

    Edited by silverback - 13/2/2005, 19:36
     
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  3. Barnart
     
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    CITAZIONE (-Renato- @ 13/2/2005, 11:14)
    Rino, se non sbaglio, tu scrivi nel libro QMDT che la donna non subisce come l'uomo la svalorizzazione della sua persona perchè la donna basta già a se stessa.
    Negli uomini la svalorizzazione è un arma di denigrazione efficiente perchè lo scopo maschile è il sesso ,cioè la donna.

    Ma le donne vogliono essere guardate d ammirate dagli uomini per sentirsi importanti enello stesso tempoabbassarli.,
    Mostrare l'indifferenza verso una donna può essere una modo per toglierla dal piedistallo su cui si è messa?
    Può essere un modo per de-valorizzarla , disilluderla di essere superiore all'uomo?

    La mia risposta è sì. Le femmine hanno un bisogno profondo di venir considerate dai maschi, bisogno che non si estinguerà mai. Ovviamente, questo bisogno è utile nasconderlo per non svelare una dipendenza nei confronti del ...nemico, perché poi quello si monta la testa. Perciò è necessario fingere di non averne alcun bisogno.

    Di qui la favola secondo cui "Mi faccio bella per me..." "Mi spoglio perché mi piace ..." ed altre simili vergognose bugie. Noi invece, che siamo maschi e perciò molto meno falsi delle femmine e che per giunta siamo maschi della nuova èra (quelli che sanno di avere ormai ben poco da perdere) non ci vergogniamo di confermare che abbiamo bisogno delle femmine, pur sapendo che dall'altra parte non ci sarà né cavalleria né pietà.

    Ma poiché, una volta tanto, siamo giunti a parlare del bisogno che F ha di M vediamo da dove nasce.
    Nasce dal fatto che la Donna (la donna come ipostasi, idea universale del femminile) se non è pensata dagli uomini non può sapere di esistere. La Donna sa di esistere se e solamente se sta nella mente degli uomini.
    Questo è cosa diversa dal sapersi importanti. La Donna sa di essere importante e lo sa tanto bene che non ha bisogno di creare né istituzioni, né arte né scienza per sentirsi importante. Sa di essere importante ma non è sicura di essere viva: non è sicura di esistere se non sta nella mente degli uomini.

    Ora, "stare nella mente" è importante per tutti, anzi è un bisogno insopprimibile di tutti gli esseri umani, una necessità vitale, ma per F e per M ha caratteri diversi.
    Gli uomini non hanno bisogno delle donne per sapere di esistere ma hanno bisogno di esse per avere una chance di futuro. Per le donne vale il contrario, perciò in QMDT ho detto che la donna non subisce come l'uomo la svalorizzazione della sua persona perchè essa basta già a se stessa: essa non ha problemi di valore ha problemi di esistenza (di questo non ho parlato perché ...il libro è già abbastanza lungo).


    Senza le donne gli uomini sono ...mortali,
    senza gli uomini le donne sono ...inesistenti.

    Senza il corpo delle donne gli uomini sono ...mortali,
    senza la mente degli uomini le donne sono ...inesistenti.


    E' uno di quei doppi poteri e reciproci bisogni di cui ho promesso di parlare (il tutto era già scritto ma una falla del PC lo ha cancellato. Lo riscriverò)

    Vi è quindi un bisogno essenziale degli uomini da parte femminile, il che rappresenta una (residua ma eterna) fonte di valore e di potere degli uomini da mettere sulla bilancia dei poteri e dei bisogni.

    Qui però c'è un probema: le donne conquistano la mente degli uomini senza alcun fare, senza sforzi, con la sola espozione del loro corpo, un gesto che non costa nulla ma che è sufficiente allo scopo.

    Nasce cmq un vincolo reciproco: catturo la tua mente promettendoti il mio corpo, ossia, mentre la mente degli uomini viene effettivamente catturata (=la Donna acquista esistenza), il suo corpo non viene concesso (=tu non hai la garanzia del Futuro).

    Nondimeno, il bisogno femminile di stare nella mente degli uomini è un potere che gli uomini posseggono e conserveranno per sempre.

    Rino




     
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  4. -Renato-
     
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    grazie per le risposte.
    Per quanto mi riguarda è un tema affascinante.

    ma io chiedo, perchè la donna allora scieglie dopo la maternità di allontare quella figura maschile (il marito) che le da la certezza di esistere?
    Forse che la lontananza fisica dell'uomo non impedisce alla donna di sapere che lei è sempre nella sua mente?

    Forse è proprio per questo che la donna trova ancor più "gusto" nell'allontanamento del marito?

    Paraddossalmente la sua lontananza aumenta nel marito separato il pensiero di lei quindi ancor una certezza maggiore di sentirsi esistente?
     
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  5. Paolo S.
     
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    Renato, io non credo che tutte le donne che si separano dopo la maternita' lo facciano per allontanare i loro rispettivi mariti.
    In molti casi i rapporti finiscono perche' c'e' qualcosa che non funziona piu', oppure perche' gli stessi non funzionavano fin dall'inizio...
    Non credo di svelare nulla se dico che tanta gente sta insieme soltanto per non stare da sola, per non parlare del fatto che uomini e donne non sono stati programmati dalla Natura per essere monogami.

    Cmq, se c'e' una cosa che ho potuto verificare nel corso della mia vita, e' che di solito le donne tendono MOLTO di piu' degli uomini a parlare male degli ex fidanzati, mariti e conviventi.
    Si sa, sono femmine...pertanto dalla loro bocca non puo' uscire altro che del veleno.

    Edited by Paolo S. - 15/2/2005, 01:41
     
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  6. Barnart
     
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    CITAZIONE (-Renato- @ 14/2/2005, 21:47)
    Per quanto mi riguarda è  un tema affascinante.


    Questi sono davvero i temi di cui è bello occuparsi. Capire i fondamenti del nostro diverso essere, capire e capirsi.

    Invece ci troviamo in questa guerra amarissima che siamo costretti a combattere contro un'ideologia che ha trasformato in avversarie quelle che dovrebbero essere per natura le nostre amanti.

    Al punto che è diventato un rischio chieder loro: "Ci amate?" perché è facilissimo che ci diano un calcio nel didietro mandandoci a quel paese: "Non abbiamo bisogno di voi!".

    Cosa che alla fine è una balla, ma oggi, ubriacate di se stesse e rieducate a leggere tutta la storia come un crimine maschile, sono salite ad un livello di tracotanza e presunzione che difficilmente può incrementarsi.

    CITAZIONE
    ma io chiedo, perchè la donna allora scieglie dopo la maternità di allontare quella figura maschile (il marito) che le da la certezza di esistere?


    Separazioni e divorzi (se anche dovessero rappresentare il 100% dei matrimoni) sono un fatto che non intacca minimamente il radicale bisogno femminile di stare nella mente degli uomini precisamente come non intaccano negli uomini la passione sessuale per le donne. Il desiderio/bisogno maschile di stare nel corpo femminile.


    D. Fortunato, nel suo "Amore e Potere" (il solito libello del filone del dileggio), in un momento di debolezza, confessa:

    "Sono madre, quindi valgo
    sono amata, quindi esisto".


    Rino

    Edited by Barnart - 16/2/2005, 08:27
     
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  7. silverback
     
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    dal libro: LASCIATE IN PACE GLI UOMINI
    ________________________________________________________________________

    Gli uomini si sono riuniti in un cartello. Che cosa amministrano chiusi nella loro consorteria, per ottenere dalle consumatrici il prezzo più elevato possibile? Che cosa offre il cartello degli uomini? La sessualità, un bisogno umano primordiale, è incluso nel catalogo, ma per quanto concerne questo prodotto gli uomini non sono solo offerenti ma anche acquirenti - il che riduce notevolmente il loro potere di trattativa e pone un limite alle loro richieste. Nell'ambito sessuale oggi esiste una certa parità; a lungo le donne sono state addirittura in vantaggio, a voler ragionare in termini di mercato, in quanto gli uomini credevano di avere un fabbisogno di sesso superiore a quello delle donne e quindi pensavano di dover fare concessioni.
    Inoltre gli uomini possono ancora offrire: la tranquillità economica, in quanto è l'uomo che guadagna maggiormente, la conseguente rivalutazione dello standard di vita della donna e le prestazioni sentimentali, che ci si aspetta in una convivenza o in un rapporto di coppia.
    Analizzando i tre prodotti offerti dal cartello degli uomini, salta subito all'occhio che offrono solo due esigue possibilità di trattativa. Con la sessualità l'uomo non ha un grosso potere contrattuale, in quanto in questo campo gioca contemporaneamente il ruolo del venditore e del compratore o, per esprimersi più amichevolmente, perché riunisce in un'unica persona richiesta e offerta.
    La questione economica è invece un'arma molto pericolosa, di cui l'uomo ha sempre saputo far buon uso.
    Le donne, infatti, si trovavano in posizione tale da temere più di un uomo il divorzio, perché il loro standard di vita e la loro posizione sociale erano più direttamente minacciati.
    Ma, grazie al fatto che oggi le donne sono attive professionalmente e hanno raggiunto l'indipendenza economica, anche questo punto di forza vacilla.
    La merce di scambio più lucrativa resta dunque la sensibilità, la profferta di sentimenti e un rapporto qualitativamente affogante. Qui il cartello ha serrato le file in modo imponente ed efficace.
    Con una costanza e una solidarietà, che Lilistrata non poteva nemmeno immaginare, gli uomini mettono sottochiave la loro vita interiore e ricattano le donne con una strategia mirata del rifiuto e della rinuncia.
    Come ci si comporta in un cartello? Un paragone con altri cartelli, per esempio quello del petrolio, sarà molto utile. Ci si coalizza con altri venditori per avere più potere contrattuale. Poi si cercano i punti deboli sia del cartello sia dei singoli membri per fare breccia nella loro solidarietà. Si riesce a mettere contro la Libia o l'Arabia Saudita? Bene. Si può offrire qualcosa all'Arabia Saudita per lasciare l'Iran con un palmo di naso? Benissimo!
    Questi sono in ogni caso provvedimenti d'emergenza. In verità esiste un'unica possibilità per contrapporsi vittoriosamente a un cartello. Si cercano fonti d'energia alternative. Ci si rende indipendenti dai fornitori che ci possono ricattare.

    __________________________________________________________________________

    [...]

    Edited by silverback - 15/2/2005, 18:36
     
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  8. -Renato-
     
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    CITAZIONE
    La questione economica è invece un'arma molto pericolosa, di cui l'uomo ha sempre saputo far buon uso.
    Le donne, infatti, si trovavano in posizione tale da temere più di un uomo il divorzio, perché il loro standard di vita e la loro posizione sociale erano più direttamente minacciati.
    Ma, grazie al fatto che oggi le donne sono attive professionalmente e hanno raggiunto l'indipendenza economica, anche questo punto di forza vacilla.


    veramente interessante silver quello che hai riportato
    IL solito punto di vista fatto di menzogne , per avere vantaggi e privilegi.Perchè le donne dicono le menzogne? Una risposta la ho.per tirare l'acqua al loro mulino ecostruire il castello di carte indispensabile per ottenere ciò che si vuole e tenere sotto incanto il genere maschile...
    Ma mi viene sempre più il dubbio....non è che gli uomini credono alla menzogne femminili(e ci stanno bene) sapendo in fondo che sono menzogne?
     
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  9. -Renato-
     
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    Paolo:

    CITAZIONE
    Renato, io non credo che tutte le donne che si separano dopo la maternita' lo facciano per allontanare i loro rispettivi mariti.
    In molti casi i rapporti finiscono perche' c'e' qualcosa che non funziona piu', oppure perche' gli stessi non funzionavano fin dall'inizio...


    Questo non lo nego.Ma senon funzionavano fin dall'inizio perchè si sono sposati?
    Ma il problema rimane.Le separazioni sono aumentate di oltre il 100% in 20 anni.Da 35000 nei primi anni ottanta agli 80000 nei primi anni novanta(dati istat.E sono in nettoaumento).
    Allora io dico , perchè così tante separazioni improvvisamente?
    Forse che ora non va più d'accordo nessuno e sisposano che sono già in crisi?
    La mia risposta è no.Le donne di oggi non sono diverse da quelle del passato.I matrimoni sbagliati c'erano anche in passato.Eppure oggi uno su due è un matrimonio che si sfascia.
    IL motivo per me è il seguente: le mogli non vogliono più i mariti in casa.
    le mogli hanno gli strumenti per cacciarli di casa e lo mettono in pratica quando non li vogliono più.Indpendentemente che il marito sia un uomo affettuoso o innamorato.
    Per una donna vale questo principio: io basto ame stessa e la famiglia sono i miei figli
    Non è una bella cosa ma è così.SE fosse per gli uomini le separazioni indipendentemente dai vantaggi- svantaggi sarebbero enormemente minori.
    Un uomo che si sposa vive dalprimo giorno di matrimonio con quel ricatto perpetuo...della richiesta di separazione.
    E non perchè come dicono le femministe "non la sapeva amare" Può essere anche l'uomo più innamorato del mondo, ma se dall'altra parte c'è slealtà e inimicizia nulla può fare.SE lei non lo vuole più , non c'è appello che tenga,è fuori di casa.
    Poi ogni scusa è buona.Ma la verità è ben altra ed è una verità ancor più triste: le mogli fanno ameno dei loro mariti, bastano a se stesse.

    Quindi paolo quello che dici è vero, in diversi casi (non pochi)ci siano reali incomprensioni che impediscano la convivenza.Ma per parere mio nella maggioranza dei casi è lei e solo lei che mostra sempre più insofferenza verso il marito e alla fine quando i tempi sono maturi chiede la separazione.
    Una volta questo non poteva accadere perchè la convivenza era una necessità pe entrambi ed era considerata una cosa seria.
    Oggi che i tempi lo permettono le donne hanno mostrato il peggio di loro stesse ...o chissà ...quello che realmente pensano degli uomini.

    Edited by -Renato- - 16/2/2005, 01:46
     
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  10. Paolo S.
     
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    Renato, condivido gran parte di cio' che hai scritto, pero' a differenza di te dubito fortemente che per tutte le donne moderne valga il principio "io basto a me stessa e la famiglia sono i miei figli".
    Sicuramente tale discorso vale per molte ma di certo non per tutte (ora non credo sia possibile stabilire in che percentuale).
    Tu mi chiedi:<< Ma se non funzionavano fin dall'inizio perchè si sono sposati? >>.
    Per piu' di un motivo, Renato, fra i quali la paura della solitudine, le pressioni familiari, il fatto che "ormai erano fidanzati da anni"..., la "posizione sociale", ecc. ecc.

    Edited by Paolo S. - 16/2/2005, 20:33
     
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  11. silverback
     
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    CITAZIONE (-Renato- @ 16/2/2005, 01:20)


    veramente interessante silver quello che hai riportato
    IL solito punto di vista fatto di menzogne , per avere vantaggi e privilegi.Perchè le donne dicono le menzogne? Una risposta la ho.per tirare l'acqua al loro mulino ecostruire il castello di carte indispensabile per ottenere ciò che si vuole e tenere sotto incanto il genere maschile...
    Ma mi viene sempre più il dubbio....non è che gli uomini credono alla menzogne femminili(e ci stanno bene) sapendo in fondo che sono menzogne?

    Renato, leggi pure questo...
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    Quando abbiamo riletto, per il capitolo sulle "relazioni tipo", gli scritti di Simone de Beauvoir, vi abbiamo trovato delle riflessioni che confermano le nostre osservazioni. Già prima che scoppiasse la controversia tra le fautrici del lavoro casalingo e quelle dell'attività professionale, Simone de Beauvoir aveva espresso al proposito pensieri profondi. Casualmente si era ritrovata a frequentare una nuova cerchia di persone ed era venuta a contatto con donne che erano completamente diverse dalle sue solite amiche.
    "Non avevo mai avuto a che fare con donne che conducessero una normale vita di coppia... Improvvisamente conobbi un buon numero di donne al di sopra dei 40 che, nonostante la diversità di estrazione sociale, avevano una cosa in comune: tutte vivevano in dipendenza di un'altra persona.
    Siccome ero una scrittrice e non ero del giro e probabilmente anche perché avevo la dote di stare ad ascoltare, mi raccontarono molte cose. Mi presi a cuore le loro difficoltà, le fallaci seduzioni del loro modo di vita, le trappole e i mille ostacoli della vita di una donna normale".

    Dipendenza. La Beauvoir ha colpito nel segno nell'identificarvi l'essenza della classica vita da casalinga.
    E continua:
    "A me personalmente è stata risparmiata la maledizione che pende sul capo della maggior parte delle donne, la maledizione della dipendenza. Infatti sia che si sentano da questa gravate sia che vi facciano l'abitudine sia che se ne compiacciano, alla fine non è che una maledizione... Guadagnarsi da vivere rimane però l'unica via, per ottenere una stabile e interiore indipendenza... L'indipendenza economica permette a una persona di sentirsi tale. Quando (da giovane insegnante) raggiunsi questo traguardo, mi fu possibile evitare una vita parassitaria e tutte le comodità pericolose che mi venivano offerte".
    "Fallaci seduzioni", "comodità pericolose", la Beauvoir esprime così un'acuta osservazione.
    Nelle nostre interviste ci siamo imbattute, e anche spesso, in donne, nel cui caso non ci aspettavamo affatto una tale confessione. Solo una era riuscita a sfuggire completamente al tentativo di scherzare al pensiero dell'alternativa domestica. E nessunissima di noi, nemmeno la più impegnata donna in carriera, non ha mai pensato, nemmeno per alcuni secondi, come sarebbe starsene a casa. Non dover più essere in orario prestabilito in un certo luogo, non avere più riunioni, appuntamenti e un capo. Quasi in nessun luogo nella nostra società occidentale ci sarà una donna il cui marito non avrà interrotto a un certo punto le sue lamentele su di una faticosa giornata lavorativa dicendole che non ha affatto bisogno di andare a lavorare e che potrebbe starsene a casa. Spesso questa offerta è finanziariamente poco realistica, poiché la famiglia necessita di due stipendi. Ma, dal punto di vista della dinamica di coppia, lo è sempre perché se un partner dipende dall'altro non può esistere una convivenza equilibrata e un armonico sviluppo della coppia.
    Prendiamo allora le idee casalinghe per quello che sono: uno scherzo, una veloce fantasia rilassante per lavoratrici stressate. E tale dovrebbe rimanere in ogni caso: infatti alla lunga fare la casalinga non è né salutare né distensivo.

    ______________________________________________________________________________

    CITAZIONE
    infatti alla lunga fare la casalinga non è né salutare né distensivo.


    Mio nonno paterno (deceduto 22 anni fa) lavorò per decenni in fonderia, mentre mia nonna era una casalinga.
    Beh, posso affermare con assoluta certezza che mia nonna ebbe una vita più lunga e molto più salutare e tranquilla...
    Lo stesso dicasi per l'altra nonna - anch'essa casalinga - che visse venti anni di più rispetto a mio nonno materno (che era un muratore).
     
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  12. -Renato-
     
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    La indipendenza economica per la donna è una conquista e un diritto.Ma a pagarle ancore una volta sono gli uomini, perchè i capi di aziende sono ancora uomini.
    Quindi chi sgancia è sempre l'uomo..

    Anche se qui adifferenza dei divorzi la pagnotta sel a guadagnano.

     
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  13. -Renato-
     
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    CITAZIONE
    Per piu' di un motivo, Renato, fra i quali la paura della solitudine, le pressioni familiari, il fatto che "ormai erano fidanzati da anni"..., la "posizione sociale", ecc. ecc.

    Non lo metto in dubbio.Le tue giustificazioni sono valide espiegabili.La cosa la si può interpretare in diversi modi , io ho detto il mio.

    Ma 50 anni fa ci si sposava a 20 anni e si stava insieme per decenni(penso ai miei parenti contadini).Questo non vuol dire che non ci fossero incomprensioni trandimenti ecc. ma il matrimonio era qualcosa di serio eper l'uomo c'era rispetto, più di ora.Certo vi era anche la necessità di convivere, ma oggi non vi è nessuna delle tre cose che ho detto.
    Insomma la cosa è complessa, ma per me il succo è sempre quello : fanno quello che vogliono e con gli strumenti aportata di mano.

     
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  14. -Renato-
     
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    Riguardo altale argomento riporto un intervento su "IO Donna" di Silvia Vagetti Finzi, docente di Psicologia all'UNiv. di Pavia e titolare della rubrica "pscihe lei" si Io Donna.


    La psicologa risponde alla lettera di una lettrice:


    Camminavo sotto i portici della mia città, mentre lui usciva dlla banca con la sua valigetta.Gli ho lanciato uno sguardo ene sono rimasta colpita.E anche lui si è voltato a guardarmi.Da quel giorno non vivo più.
    Spero di rivederlo, so dove lavora, conosco i luoghi che frequenta.Lui è avvocatoe io addetta alle pulizie.Mi sembra di impazzire, continuo a fantasticare un nostro possibile amore.Ma le sembra normale che una donna di 45 anni possa farsi del male in questo modo?Ho molti hobby, ma la mia vita non è completa.Mi manca terribilmente l'amore, un uomo che mi faccia sentire la più bella del mondo, la più intelligente la più desiderata.Invece così mi sento sola ,vecchia invisibile.

    Risponde la psicologa:


    La tua lettera , cara lettrice, presenta una nuova versione dell'eterna favola di cenerentola.Dove al posto del Principe Azzurro, troviamo un tranquillo bancario dotato non di un cavallo bianco, ma di una modesta valigetta 24 ore.Eppure l'incanto è il medesimo tanto è forte la capacità femminile di evocare l'oggetto del desiderio.La tua pretesa di amare e di essere amata è più che legittima.E non importa senon hai vent'anni, ma 45.Chi ha detto che l'amore abbia una dta di scadenza?Come sostengono le canzonette "il cuore non ha età.
    Non è facile in questi tempi trovare un uomo che si innamori di una sconosciuta non più giovanissima.E tanto meno che sia disposto ariconoscerla come la donna più bella ed intelligente del mondo.
    Nel mondo il valore che gli altri sono disposti a darci è direttamente propozionale alla nostra autostima.
    E la tua è un pò carente se ti senti sola , vecchia ed invisibile perchè ti manca la conferma di un uomo.
    E' vero che nessuno si riconosce dasolo, manon è necessario che l'approvazione avvenga dall'altro sesso.
    Può essere femminile oppure neutra.
     
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  15. -Renato-
     
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    Riguardo a tale argomento riporto un intervento su "IO Donna" di Silvia Vagetti Finzi, docente di Psicologia all'UNiv. di Pavia e titolare della rubrica "pscihe lei" si Io Donna.


    La psicologa risponde alla lettera di una lettrice:


    Camminavo sotto i portici della mia città, mentre lui usciva dlla banca con la sua valigetta.Gli ho lanciato uno sguardo ene sono rimasta colpita.E anche lui si è voltato a guardarmi.Da quel giorno non vivo più.
    Spero di rivederlo, so dove lavora, conosco i luoghi che frequenta.Lui è avvocatoe io addetta alle pulizie.Mi sembra di impazzire, continuo a fantasticare un nostro possibile amore.Ma le sembra normale che una donna di 45 anni possa farsi del male in questo modo?Ho molti hobby, ma la mia vita non è completa.Mi manca terribilmente l'amore, un uomo che mi faccia sentire la più bella del mondo, la più intelligente la più desiderata.Invece così mi sento sola ,vecchia invisibile.


    Risponde la psicologa:


    La tua lettera , cara lettrice, presenta una nuova versione dell'eterna favola di cenerentola.Dove al posto del Principe Azzurro, troviamo un tranquillo bancario dotato non di un cavallo bianco, ma di una modesta valigetta 24 ore.Eppure l'incanto è il medesimo tanto è forte la capacità femminile di evocare l'oggetto del desiderio.La tua pretesa di amare e di essere amata è più che legittima.E non importa senon hai vent'anni, ma 45.Chi ha detto che l'amore abbia una dta di scadenza?Come sostengono le canzonette "il cuore non ha età.
    Non è facile in questi tempi trovare un uomo che si innamori di una sconosciuta non più giovanissima.E tanto meno che sia disposto ariconoscerla come la donna più bella ed intelligente del mondo.
    Nel mondo il valore che gli altri sono disposti a darci è direttamente propozionale alla nostra autostima.
    E la tua è un pò carente se ti senti sola , vecchia ed invisibile perchè ti manca la conferma di un uomo.
    E' vero che nessuno si riconosce dasolo, manon è necessario che l'approvazione avvenga dall'altro sesso.
    Può essere femminile oppure neutra.Spesso non ha importanza il genere di chi ci apprezza , l'essenziale è che ci dia la forza di perseguire i nostri idelai.Invece le donne tendono a ignorare o disprezzare , l'apprezzamento che deriva dalle altre donne , come se nessuna vese l'autorevolezza sufficiente per apporvarle econfermarle.In questo modo ci riduciamo adipendere disperatamente agli uomini, che non sempre sono i nostri migliori amici..Mi è capitato più volte di elogiare allieve e collaboratrici ,ma amio giudizio considerato troppo buono , non riusciva amodificare un'autovalutazione disperatamente appesa all'avaro assenso di un uomo.
    Ti consideri vecchia perchè si diradano gli ammirrati al tuo passaggio, ma , seuna donna è saggia quando smette di farsi guardare, incomincia afarsi ascoltare.Infine temi di sparire dalla faccia della terra, ma essere qui dipende dalle nostre azioni, dalla capacità di cogliere i bisogni degli altri edi rispondere alle lorodomande.Ciò non appaga l'attesa diun amore unico ed eclusivo , ma la rende tollerabile , vivibile, fruibile per altri scopi aperta ad esiti imprevedibili.


     
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